giovedì 24 dicembre 2015
lunedì 2 novembre 2015
sabato 24 ottobre 2015
"Siamo noi" - "Aziende di valore"
Pubblicato il 20 gennaio 2015
"Aziende di valore": Questo il titolo della puntata di oggi di Siamo Noi, in cui vi racconteremo le storie di quelle aziende guidate da uomini e da donne che non si preoccupano solo del profitto ma anche di generare benessere per i lavoratori e per il territorio in cui operano.
martedì 21 luglio 2015
GRATITUDINE, UNA RISPOSTA PER I SENIOR
Cicerone scriveva che la gratitudine è la madre di tutte le virtù, e la sapienza antica ancora una volta ci offre uno spunto di riflessione valido anche ai giorni nostri.
Provare
gratitudine per quanto si è ricevuto dagli altri è infatti una risorsa
importante per le persone anziane e un fattore centrale che favorisce
un atteggiamento aperto e disponibile nei confronti degli altri.
Una conferma di questa affermazione viene da un contributo scritto da
Camillo Regalia e Claudia Manzi, membri del Centro di Ateneo Studi e
Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica di Milano, che uscirà
sul volume della collana Studi Interdisciplinari sulla Famiglia edito da
Vita e Pensiero “L’allungamento della vita: una risorsa per la
famiglia, un’opportunità per la società” .
A partire dai dati di una ricerca condotta su un campione
rappresentativo della popolazione anziana italiana tra i 65 e 75 anni,
gli autori mettono in evidenza come il sentimento di gratitudine che le
persone anziane provano per l’aiuto ricevuto dai familiari e dai
conoscenti contribuisce a favorire, reciprocamente, azioni di sostegno e
di aiuto a favore di chi l’aiuto lo ha offerto. Ma c’è di più. La
gratitudine sperimentata ha un effetto ampio che spinge a prestare il
proprio aiuto anche nei confronti di chi non è stato la fonte diretta
del supporto ricevuto. Chi è grato si sente più soddisfatto e questa
soddisfazione spinge ad avere un atteggiamento e una condotta più
attenta alle esigenze sociali.
In definitiva, essere grati non solo fa stare bene, ma contribuisce a
diffondere il bene attorno a sé, predispone ad aiutare persone anche
non conosciute, e a impegnarsi per la comunità in cui il senior vive.
Questi risultati aprono la strada a interessante implicazioni
applicative. La gratitudine infatti non è, come comunemente si crede,
una virtù innata, ma una virtù che può essere appresa e insegnata.
Lavorare sulla gratitudine, mettere a punto programmi che la
incentivano può essere quindi una strategia per migliorare il benessere
delle persone senior e per incrementare il loro coinvolgimento attivo
all’interno dei diversi contesti relazionali e sociali.
tratto da
lunedì 22 giugno 2015
CASA, LAVORO, CIBO: nel lodigiano il valore sociale si rigenera così
Finanziato
con le risorse del Bando Welfare in Azione 2014, a Lodi sta partendo un
interessante progetto contro l’impoverimento delle famiglie
Dopo le
esperienze di Lecco, Sondrio, Milano e Magenta vi raccontiamo come a Lodi,
grazie alle risorse del Bando Welfare in azione 2014 di Fondazione
Cariplo, sia stato
avviato un interessate progetto di welfare comunitario orientato a sostenere le
famiglie in difficoltà. L’iniziativa “Rigenerare valore sociale nel
lodigiano”, promossa dal Comune di Lodi in partnership con decine di altre
organizzazioni del territorio, si sviluppa su 62 Comuni della provincia
lodigiana e si rivolge a un bacino potenziale di 233.097 persone.
Assistenza e sviluppo: gli obiettivi del progetto
L’obiettivo
dell’iniziativa è contrastare il progressivo impoverimento dei nuclei
familiari del territorio sperimentando nuovi modelli d’intervento che si
sviluppino seguendo una logica multidimensionale attenta a tre aspetti
considerati determinanti per la vita delle famiglie: abitazione, lavoro e
accesso a beni di prima necessità.
In poche
parole, l’idea è quella di integrare gli interventi pubblici, privati e del
terzo settore attivando reti, protocolli per condivisione di
responsabilità, risorse e informazioni, costituendo in tal senso organismi di
governance che tengano insieme tutti gli attori che a diverso titolo offrono
servizi alle famiglie. Tali interventi, non mirano solo a fornire servizi
assistenziali, ma si prefiggono di ri-generare legami sociali che con gli
anni si sono indeboliti, riattivando le comunità locali per rispondere alle
necessità emergenti al proprio interno.
In sostanza
si tratta di affrontare il tema dell’impoverimento delle famiglie non solo
fornendo assistenza materiale, ma puntando a un progressivo sviluppo delle
relazioni sociali che negli ultimi decenni, per diverse ragioni, sono andate
sfaldandosi. Una strada certo non semplice, attraverso la quale si vuole
tuttavia innovare la gestione delle problematiche e, più in generale, cambiare
l’approccio metodologico e culturale dell’intervento sociale a contrasto della
povertà.
Le
azioni principali
Il progetto,
come detto, si articola su tre dimensioni principali attraverso le quali
aumentare il protagonismo delle comunità locali a sostegno delle famiglie. Tali
azioni toccano le problematiche che, a giudizio dei promotori del progetto,
risultano più impellenti per le famiglie in difficoltà del territorio
lodigiano: casa, lavoro e cibo. Su queste dimensioni sono state quindi pensate
alcune azioni ri-generative di ampio respiro.
Ri-abitare le case
Sul territorio lodigiano il problema abitativo negli anni della crisi si è fatto sempre più consistente. Nel primo trimestre del 2013 l’ALER ha registrato un tasso di morosità per mancati pagamenti degli affitti pari al 36%, in netto aumento rispetto al 25% dell’anno precedente. Nel solo 2012 nella provincia di Lodi sono stati inoltre eseguiti 536 provvedimenti di sfratto a causa della persistente morosità degli inquilini. Il progetto si propone di affrontare tale situazione:
Sul territorio lodigiano il problema abitativo negli anni della crisi si è fatto sempre più consistente. Nel primo trimestre del 2013 l’ALER ha registrato un tasso di morosità per mancati pagamenti degli affitti pari al 36%, in netto aumento rispetto al 25% dell’anno precedente. Nel solo 2012 nella provincia di Lodi sono stati inoltre eseguiti 536 provvedimenti di sfratto a causa della persistente morosità degli inquilini. Il progetto si propone di affrontare tale situazione:
• sostenendo
le famiglie che faticano a presentare garanzie, attraverso l’istituzione di
fondi a rotazione, così da congelare i procedimenti di sfratto in esecuzione
(progetto pilota a Lodi);
• creare nuove opportunità abitative recuperando da privati abitazioni sfitte e sviluppando in tal senso nuove modalità di mediazione per fare incontrare domanda e offerta (progetto pilota a Lodi);
• creare dispositivi di mediazione fra privati proprietari e famiglie in difficoltà: Sportello casa per affitti calmierati e Comodato d’uso tramite associazioni;
• sviluppare un dispositivo di matching tra famiglia e abitazione grazie al coinvolgimento dei servizi sociali;
• creazione di “monitoraggi educativi” per sviluppare piani di rientro;
• formazione e supporto nella gestione dei bilanci familiari;
• attivazione di forme di microcredito per target specifici: giovani, giovani coppie e famiglie monoparentali.
• creare nuove opportunità abitative recuperando da privati abitazioni sfitte e sviluppando in tal senso nuove modalità di mediazione per fare incontrare domanda e offerta (progetto pilota a Lodi);
• creare dispositivi di mediazione fra privati proprietari e famiglie in difficoltà: Sportello casa per affitti calmierati e Comodato d’uso tramite associazioni;
• sviluppare un dispositivo di matching tra famiglia e abitazione grazie al coinvolgimento dei servizi sociali;
• creazione di “monitoraggi educativi” per sviluppare piani di rientro;
• formazione e supporto nella gestione dei bilanci familiari;
• attivazione di forme di microcredito per target specifici: giovani, giovani coppie e famiglie monoparentali.
Attraverso
queste azioni nei prossimi 3 anni il progetto mira a creare almeno 90
opportunità abitative reperite e gestite positivamente con le nuove modalità
non di mercato. Inoltre si valuta di poter far emergere e strutturare un
movimento di domanda e offerta sul mercato privato della locazione a prezzi
calmierati che possa andare a favorire principalmente le famiglie in
difficoltà.
Ri-generare lavoro
Un altro
grave problema del territorio lodigiano è quello del lavoro. In questo ambito
il progetto vuole creare nuove opportunità occupazionali sviluppando
azioni in sinergia con la Camera di Commercio, le associazioni datoriali, i
Comuni, i servizi per il lavoro, le imprese, le cooperative, le associazioni e
i sindacati, ricomponendo in tal modo tutte le risorse presenti e raccogliendo
tutte le offerte disponibili. Nello specifico le azioni, che si rivolgeranno a
disoccupati appartenenti a nuclei familiari inseriti in percorsi integrati a
contrasto della povertà, si declinano in:
• attività
di sostegno a nuove start-up , subentri e ri-avvio di attività artigianali e
commerciali;
• sostegno a progetti imprenditoriali nel settore dell’agricoltura sociale e ortofrutta, in raccordo con la raccolta solidale del cibo e con i circuiti GAS (Gruppi Acquisti Solidali - LINK) e GAP (Gruppi Acquisti Popolari);
• facilitazioni per inserimento in aziende con borse lavoro create a tale scopo;
• co-progettazioni con le imprese per individuare nuove opportunità occupazionali;
• formazione di Agenti di sviluppo d’impresa e di territorio;
• collaborazioni con associazioni datoriali per individuare dismissioni e opportunità lavorative.
• sostegno a progetti imprenditoriali nel settore dell’agricoltura sociale e ortofrutta, in raccordo con la raccolta solidale del cibo e con i circuiti GAS (Gruppi Acquisti Solidali - LINK) e GAP (Gruppi Acquisti Popolari);
• facilitazioni per inserimento in aziende con borse lavoro create a tale scopo;
• co-progettazioni con le imprese per individuare nuove opportunità occupazionali;
• formazione di Agenti di sviluppo d’impresa e di territorio;
• collaborazioni con associazioni datoriali per individuare dismissioni e opportunità lavorative.
Tali azioni
saranno sviluppate attraverso la costituzione di un Dispositivo a sostegno
all’imprenditorialità che possa verificare la disponibilità di spazi e
luoghi, attuare studi di mercato, favorire l’accesso al credito agevolato,
offrire mentoring, formazione e consulenza giuridico-fiscale. In tale ambito
sarà sviluppato anche un dispositivo a sostegno dell’inserimento in azienda e
di progetti di investimento aziendale che possa facilitare le assunzioni e
garantire co-finanziamenti per progetti condivisi con le imprese del
territorio. Entro 3 anni i promotori del progetto si attendono almeno 90
nuove opportunità occupazionali, oltre all’apertura di Fab lab, luoghi
pre-occupazionali e di dialogo con le imprese che saranno costituiti grazie
alla sinergia con spazi di co-working del territorio.
Re-distribuire cibo
Come da più
di un anno vi raccontiamo attraverso il nostro Focus tematico, il problema della povertà
alimentare nel nostro Paese risulta in continuo aumento ed interessa in
special modo quelle famiglie che, pur non avendo mai vissuto situazioni di
povertà estrema, oggi sono scivolate in una zona grigia di disagio in cui
faticano a mettere insieme il pasto con la cena. Il progetto vuole mettere in
atto azioni di coordinamento e raccolta del cibo nel tentativo di offrire
risposte capillari su tutto il territorio lodigiano. Ad esempio:
• raccolta
delle eccedenze e donazioni di fresco dalla grande distribuzione e
distribuzione del cibo fresco in diversi punti del territorio;
• raccolta di donazioni e acquisto di derrate alimentari secche finalizzate alla redistribuzione;
• funzione di ascolto e accompagnamento diffusa sui punti della rete di assistenza (parrocchie, centri Caritas, associazioni accreditate, servizi sociali dei Comuni);
• sviluppo di forme di corretta cultura alimentare per contrastare lo spreco;
• sinergia con azioni di agricoltura sociale e con la rete dei GAS e dei GAP.
• raccolta di donazioni e acquisto di derrate alimentari secche finalizzate alla redistribuzione;
• funzione di ascolto e accompagnamento diffusa sui punti della rete di assistenza (parrocchie, centri Caritas, associazioni accreditate, servizi sociali dei Comuni);
• sviluppo di forme di corretta cultura alimentare per contrastare lo spreco;
• sinergia con azioni di agricoltura sociale e con la rete dei GAS e dei GAP.
Ci si
attende che attraverso tali azioni circa 90 famiglie potranno essere seguite
con continuità, garantendo loro il sostegno alimentare all’interno dei
progetti integrati di contrasto alla povertà. Ci si attende inoltre l’apertura
di nuovi punti di distribuzione alimentare dislocati sull’intero territorio.
Rete
e risorse
Il progetto,
come detto, si basa su una fitta rete di organizzazioni del territorio
che a diverso titolo si rapportano con le famiglie in difficoltà. Oltre al
Comune di Lodi, Capofila del progetto, fanno parte della rete: Azienda speciale
consortile del lodigiano per i servizi alla persona, Centro per la Formazione
Professionale e l’educazione permanente, Coop. Microcosmi, Coop. Famiglia
Nuova, Progetto Insieme, Fondazione Comunitaria, Emmaus – Caritas, Movimento
Lotta Fame nel Mondo, Camera di Commercio, Casabarasa, Provincia di Lodi,
Fondazione Bpl, ConfArtigianato, ConfCommercio, Unione Artigiani,
ConfAgricoltura, BCC Borghetto Lodigiano, Ambito di Treviglio, Coop. Il
Mosaico, Coop. SOL.I., Coop. la Formica, Coop. Emmanuele, Coop. Il Pellicano,
Coop. Sollicitudo, Coop. le Pleiadi Servizi, Coop. Sociale Liberi Muratori.,
CS&L Consorzio Sociale, Parco tecnologico Padano, CGIL, CISL, Unione
Inquilini, Bip - Obiettivo Lavoro, IAL, Cesvip, Lausvol, Tutto il Mondo onlus.
Fondazione
Cariplo attraverso
il Bando Welfare in Azione 2014 ha garantito al progetto 1.600.000 euro per
i primi tre anni di attività. A questi vanno aggiunti 300.000 euro
garantiti dalla Fondazione Banca Popolare di Lodi e una quota della spesa
sociale dei Comuni già destinata al contrasto alla povertà. Il progetto si
doterà inoltre di una struttura di Comunicazione e Fundraising stabile e
professionalizzata, che si appoggerà alla locale Fondazione Comunitaria di Lodi
per incrementare le attività di raccolta a sostegno del progetto grazie alla
creazione di uno specifico fondo a sezione corrente.
In un’ottica
di sostenibilità che permetta al progetto di proseguire la propria azione oltre
i primi tre anni (in cui la maggior parte delle spese saranno sostenute grazie
al contributo di Cariplo), l’Ufficio di Piano promuoverà e coordinerà la
partecipazione a bandi ed avvisi pubblici locali, nazionali ed europei. In
particolare, per dare proseguimento alle azioni progettuali, si prenderanno in
considerazione i programmi di Europa 2020: Fondi strutturali (FSR – Garanzia
Giovani e FESR); Fondo aiuto indigenti; COSME, Occupazione e Innovazione
Sociale EaSI (Assi Progress e Microfinanza e imprenditoria sociale), Horizon,
Diritti uguaglianza e cittadinanza.
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lunedì 15 giugno 2015
mercoledì 10 giugno 2015
domenica 7 giugno 2015
SONO NATA NELLA "CORTE DEI FARINA" - Desio
Sono nata nella “corte dei Farina”
nel 1958. Un agglomerato di umanità densa di saggezza. La mia prima scuola di vita. Il trasferimento
in una casa più grande e lussuosa ha in fondo tracciato la mia trasformazione
in una bambina dal carattere timido, ombroso e malinconico. La vita in cortile era per definizione
comunitaria, un mondo fragile e complesso, claustrofobico o appagante: dipende
dallo sguardo. Si può pensare ad esso
come a un retaggio del passato, a volte amato, a volte subito, ma dopo aver
sperimentato i limiti del nostro vivere quotidiano così asettico e solitario,
si può cambiare prospettiva , leggendo nel mondo di ieri i segni del domani.
Nel cortile, fuori dalle case, si diventava
grandi, si imparava a “comportarsi” e a rispettare i tabù imposti dal mondo degli adulti, si esploravano
luoghi e si sperimentavano i sentimenti sapendo
di essere accolti e tutelati. Non si era mai soli, nessuna porta era chiusa.
Potevi confrontarti e giocare con una moltitudine di bambini di ogni età, guardare la calata della notte nelle tiepide
serate estive con i vecchi e incantarti ai loro racconti e alle loro leggende:
una misura di umanità e di calore che mi porto dentro. Ricordo ancora con un misto di paura e di
fiero orgoglio la piccola scala buia e traballante che portava all’ultimo
ballatoio. Vietato a noi bambini e per questo agognato “rito di
passaggio”.
Ricordo il mio
sornione girovagare di casa in casa e la
mia voglia (innata?) di libertà. Ricordo
la rossa “sfrusadura” (contrabbandiera?)
che passava di casa in casa con la sua
pesante sporta nera colma di cioccolata, dadi e caffè svizzeri. Ricordo il biroccino dei gelati e la felicità
di noi bambini. Ricordo le grida
dell’ombrellaio e dell’arrotino e il cavallo del venditore di acciughe e stoccafisso. Ricordo i lunghi pomeriggi assolati a giocare
a mondo, a palla o ai 4 cantoni. E a
maestra col “signor direttore”. Ricordo le battaglie con le spade di
legno (io, unica bambina!) con l’amico
del cuore come compagno.
Ricordo la complicità con mia nonna - nata in quegli anni - da cui ho appreso dello zio Guido scappato in America e del disertore tenuto nascosto dopo l’8 settembre.
Ricordo la complicità con mia nonna - nata in quegli anni - da cui ho appreso dello zio Guido scappato in America e del disertore tenuto nascosto dopo l’8 settembre.
Ma più di ogni altra cosa ricordo
lo scorrere della vita scandito dal tempo. Invidio il padroneggiare che le
persone avevano del tempo.
Il loro lento osservare l’animo umano e i segreti della natura. Sapevano trarre fuori da essa insegnamenti ed
equilibrio che si riflettevano nella vita di tutti i giorni. Sapevano mettere
mano a tutto: accomodare una sedia,
alzare un muretto, occuparsi dell’orto e degli animali domestici. Un patrimonio che dovremmo recuperare.
A.F.
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