“La Corte dei girasoli” a Vimercate – “Cenni di
cambiamento” a Milano
Davide
e Andrea Prandin, Giovanni e Vincenza
Dell’Orto hanno dato vita, a Desio, ad una testimonianza sul vissuto
dell’abitare collaborativo da tre punti di vista differenti: il progetto, il
cohouser e l’houser sociale. Davide, architetto, è progettista, direttore dei
lavori e project manager dell’iniziativa “La Corte dei girasoli” di Vimercate.
Andrea è uno dei promotori, dell’appassionante e faticoso percorso di
aggregazione e realizzazione, dell’iniziativa di cohousing “La Corte dei
girasoli”. Giovanni e Vincenza sono, invece, abitanti da oltre anno di “Cenni di cambiamento” ubicato a ovest di Milano. "Cenni", per dimensioni, è il più grande progetto di
housing sociale realizzato in Europa.
Tutti
i testimoni sono accomunati dalla ricerca di nuove forme dell’abitare in grado
di soddisfare bisogni latenti ed evidenti di nuova socialità.
Spazi
di condivisione e servizi comuni, forme architettoniche, tecnologie evolute,
sostenibilità e stili di vita si fondono armonicamente in un’unica visione
dell’abitare. Beni relazionali, benessere, comunità e qualità degli spazi
architettonici funzionali al vivere e al condividere.
Andrea,
invece, finalmente in vista del prossimo ingresso nella residenza della “Corte
dei girasoli” a Vimercate, racconta della complessa e avvincente avventura
della costituzione della cooperativa di cohouser. Racconta di come hanno
fortemente voluto, per quasi nove lunghi anni, scegliersi, condividere,
co-progettare il luogo della loro vita. Di come si sono incontrati, hanno
discusso, partecipato. Della necessità di essere facilitati da un interlocutore
esterno, non coinvolto direttamente. Avere un “riferimento competente, con il
senno di poi per Andrea, avrebbe facilitato il percorso di avvicinamento alla
meta. Dal racconto è emerso, sopra ogni cosa, la forte determinazione verso
l’obiettivo.
Costruire il consenso è come
scalare una montagna: la difficoltà nel percorso di attacco, il ritmo della
camminata, l’enorme fatica del tratto finale. La natura, la vista, l’aria e la
gioia della cima diventano, solo a quel punto, esperienze impareggiabili per
chiunque fosse in grado di raggiungerla.
Come in ogni avventura
umana non tutti riescono a immaginare e pregustare l’autentica bellezza
dell’arrivo e tanti si fermano. Chi alla prima difficoltà, chi per scarsa
convinzione e chi per mancanza di ossigeno. La metafora della scalata è la
stessa del cohousing: tanti lo sognano ma non tutti sono determinati allo
stesso modo nel realizzarlo. Dall’incontro sono emerse preziose indicazioni
sull’attrezzatura e le dotazioni per affrontare la scalata, ma anche e
soprattutto la bellezza della vetta.
"Ho imparato così tanto da voi, Uomini... Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna viene scalata." (Gabriel Garcia Marquez)
Antonio D’Ovidio
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