TERRITORI RESISTENTI
Per l'ONU il
2015 è l'anno della difesa del suolo. E in Italia si ripopolano paesaggi
dimenticati. A Fa' la cosa giusta! 2015, i prodotti e le testimonianze di chi
ha scelto di ritornare alla terra.
Le Nazioni
Unite hanno deciso che il 2015 è l'anno internazionale dedicato al suolo e alla
sua difesa. L'Italia, negli ultimi 20 anni, ha perso il 15% della terra
destinata all’agricoltura a causa della cementificazione e dell’abbandono delle
terre, per un totale di circa 2,15 milioni di ettari. Ma c'è chi cerca, nel suo
piccolo, di invertire questa tendenza e ritorna ad abitare paesaggi
dimenticati. C'è chi lotta per non doversene andare e promuove il proprio
territorio. Da soli o creando cooperative o consorzi, si investe sulla
terra, sulla qualità dei suoi prodotti, sul rispetto dell'ambiente.
A Fa' la
cosa giusta! 2015 fiera nazionale degli stili di vita sostenibili, queste
tematiche saranno presenti in una nuova sezione espositiva: "Territori
resistenti".
Troverete lì
l'esperienza della Rete Ape - Appennino Parma est con il suo Mercato del
contado, e l'ostello del Gruccione, in provincia di Pavia, specializzato
nell'ospitalità di associazioni che si occupano di persone con disabilità.
Resistere può anche dare belle soddisfazioni. A Torrechiara, sull'Appennino
parmanense, il Mercato del contado, inaugurato il primo marzo, ha
accolto in una sola domenica oltre 3mila persone. Hanno acquistato prosciutti,
formaggio, miele, dolci, zafferano... e altri prodotti tipici della zona. È
questo il miglior risultato finora ottenuto dalla Rete Ape - Appennino Parma
est, nata poco più di un anno fa, per valorizzare un territorio che rischia lo
spopolamento. "Dopo il terremoto ci siamo resi conto che l'unica soluzione
era quella di unire le forze", racconta Agata Cleri della Cooperativa
di comunità dei cento laghi, composta soprattutto da donne e parte della
Rete Ape che conta ora 50 aderenti: aziende agricole, artigiani, ristoratori,
piccoli albergatori e enti pubblici. "La montagna è un'area svantaggiata
-aggiunga Agata-. Ma il messaggio che vogliamo dare è che dal basso si possono
trovare soluzioni nuove. Occorre però anche l'aiuto dall'alto, ossia dallo
Stato, dalla Regione e dai comuni". E sull'Appennino la vita non è
semplice: vengono chiuse scuole e uffici postali, la rete dei cellulari non prende
sempre, internet è lenta. "Tutti aspetti che scoraggiano le giovani coppie
a restare", sottolinea Agata.
La Rete
Appennino Parma est sarà nella sezione speciale, "Territori
resistenti", dove ci saranno stand di altre realtà che in Italia lottano
contro l'abbandono dei territori. Una sezione in cui si troveranno storie di
recupero e di valorizzazione di zone belle e dimenticate. E storie di coraggio:
quello di singoli, associazioni, cooperative che credono in quei territori e
non li abbandonato o ci ritornano. Oltre ad alcune aziende dell'Appennino
parmense, ci saranno anche realtà della provincia pavese, come l'Ostello Il
Gruccione - Locanda del tempo ritrovato", situato nel cuore del Parco
regionale fluviale del Torrente Stirone, specializzato nell'ospitalità di
associazioni che operano nel settore dell'integrazione sociale di persone con
disabilità e con disagio psico-sociale.
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